Le varie realtà e associazioni in cui è articolato lo storico Centro culturale dei gesuiti esprimono – con una sola voce – disagio e preoccupazione per il clima politico, sociale e culturale nei confronti dei poveri, degli stranieri e di chi li accoglie. E invitano a partecipare a “People. Prima le persone”, il 2 marzo a Milano.

 

Il San Fedele di Milano è una realtà della Compagnia di Gesù riconosciuta a livello locale e nazionale come spazio aperto di dibattito culturale e artistico, di riflessione sociopolitica, di profonda esperienza spirituale, di pratica della solidarietà e della giustizia. Qui si svolgono attività diverse, accomunate da una medesima ispirazione di fondo, ma ciascuna con un proprio stile specifico, una propria storia e propri destinatari.

Seppure da differenti punti di osservazione e a partire da vissuti diversi, desideriamo esprimere con un’unica voce – come San Fedele – il senso di profonda inquietudine e disagio che sperimentiamo di fronte al clima di aperta ostilità che, in questa fase della vita sociale, politica e culturale del nostro Paese, si registra verso chi è straniero, povero o comunque “diverso”, così come verso le organizzazioni e le persone del Terzo settore che lavorano nell’ambito del disagio sociale.

Altrettanto miope e pericoloso ci appare il tentativo di scatenare – magari per un mero calcolo elettorale – una strumentale contrapposizione tra italiani e stranieri, o genericamente tra “ultimi” e “penultimi”. Purtroppo, l’equazione “immigrazione=insicurezza” perdura nel dibattito politico, tutto concentrato sulla necessità di far fronte a un’emergenza che, di fatto, non esiste. Ci preoccupano, ad esempio, i recenti interventi governativi sull’abolizione della protezione umanitaria e la restrizione del sistema di accoglienza ordinario. In generale, si va nella direzione di smantellare quello che con fatica, pazienza e partecipazione è stato costruito localmente in termini di organizzazione dell’accoglienza e integrazione sociale.

A proposito del complesso fenomeno delle migrazioni, vogliamo ricordare le parole profetiche del Cardinale Carlo Maria Martini, pronunciate nel lontano 1994 ma assolutamente attuali: «Pur se dovremo sempre far fronte all’emergenza, soltanto un’accoglienza che sviluppi la vera integrazione favorirà la capacità di governare socialmente la grande sfida posta dall’immigrazione. (…) Se l’azione pubblica si ritrae, si finisce per incentivare la marginalizzazione dell’immigrato, considerandolo come un povero da affidare alle cure del volontariato e, talora, come un soggetto pericoloso per l’ordine pubblico. Si rischia così di favorire, a volte anche in modo strumentale, una mobilitazione popolare al rifiuto, anziché all’accoglienza. (…) Ricordiamoci che, affrontando correttamente i problemi che quotidianamente vivono nel nostro Paese gli stranieri, contribuiremo alla soluzione di tanti problemi strutturali riguardanti pure gli italiani. Non si tratta di scatenare pericolose rivalità tra persone in stato di bisogno; si tratta piuttosto di affrontare globalmente i problemi posti sul piano sociale dall’immigrazione, con vantaggio per tutti, a partire dai più deboli e dai più sfortunati» (Carlo Maria Martini, L’immigrazione come sfida, discorso al convegno «Immigrati a Milano», 3 dicembre 1994).

Questo approccio positivo e costruttivo promosso dal cardinal Martini è quello che ha guidato in questi anni il nostro lavoro e che continuerà ad animare le molteplici attività e progetti del San Fedele. In linea anche con i quattro “verbi” che papa Francesco ha indicato come stella polare del lavoro della Chiesa con i migranti e che ci sembra debbano caratterizzare qualunque azione volta a combattere il disagio e la povertà: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

Coerentemente con quanto scritto sinora, e con il desiderio di aggiungere la nostra voce alle tante che saranno presenti, aderiamo, sia come singole associazioni che come insieme del San Fedele, alla manifestazione indetta per il 2 marzo a Milano, «People. Prima le persone», e invitiamo a partecipare tutte le persone che quotidianamente frequentano le nostre iniziative.

 

Il San Fedele

La Fondazione Culturale (che a sua volta comprende l’articolata realtà del Centro Culturale, il Museo San Fedele Itinerari di arte e fede, la rivista Aggiornamenti Sociali), la Fondazione Carlo Maria Martini (nata per mantenere viva e approfondire la memoria del Cardinale gesuita), l’Assistenza sanitaria (che si occupa di fragilità sociale in ambito sanitario), il Centro Giovani Coppie (che accompagna le coppie nei primi anni di vita insieme, fornendo occasioni di confronto e riflessione), la Sesta Opera (che presta assistenza morale e materiale ai carcerati e alle loro famiglie, promuovendone la dignità), la Scuola di italiano per stranieri InSieme (che accoglie tutti gli stranieri desiderosi di apprendere o perfezionare la conoscenza della lingua italiana, regalando a tutti un’occasione di incontro), nonché naturalmente l’omonima parrocchia e la comunità dei padri gesuiti.

Aderiscono a questo comunicato anche due associazioni che non sono parte integrante del San Fedele, ma qui svolgono alcune delle loro attività, trovandosi in sintonia con il nostro modo di operare: SARA Donne senza paura (che supporta le donne in difficoltà  fornendo supporto legale e psicologico e creando spazi di scambio), Avvocato di strada (che offre tutela legale gratuita alle persone senza dimora).

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