RITMARE LA VITA

TEMPI DELL’ANNO LITURGICO

Tempo di Quaresima
Il salmo Miserere alla Scuola della Parola

1. Il punto di partenza [Sal 50,1-4]

2. Il riconoscimento della situazione [Sal 50,5-8]

3. Il dolore dei peccati [Sal 50,6b]

4. La supplica [Sal 50,12-14]

5. La confessione dei peccati [Sal 50,6a]

6. La penitenza [Sal 50,21]

Tempo di Quaresima

Dissensi e consensi tra fratelli

​Prima parte

Dissensi e consensi tra fratelli

​Seconda parte

Tempo di Pasqua

Messaggio per la Pasqua, 21 aprile 1984

Omelia di Pasqua, 3 aprile 1983

​La vittoria del Risorto in noi

Tempo di Natale

Omelia di Natale, 25 dicembre 1981

Il presepio: silenzio e parola

Omelia di Natale, 25 dicembre 1986

Un’attenzione nuova per la vita di ogni giorno

Omelia di Natale, 24 dicembre 2001

Impariamo ad andare a Betlemme

Tempo di Natale – I Profeti

1° PUNTATA

I Profeti – Elia

2° PUNTATA

I Profeti – Isaia

3° PUNTATA

I Profeti – Giona

4° PUNTATA

I Profeti – Geremia

5° PUNTATA

I Profeti – Ezechiele

6° PUNTATA

I Profeti – Daniele

Come comunità di credenti la nostra vita è scandita da vari momenti. Le parole di Martini ci accompagnano nei tempi fondamentali dell’anno liturgico e ci aiutano a trovarne il senso profondo. La parola di Gesù ci offre l’occasione di mettere in pausa il rumore del trantran quotidiano per riflettere sul significato autentico della nostra vita.

Tempo di Quaresima
Il salmo Miserere alla Scuola della Parola

Per il tempo di Quaresima, la Fondazione Martini propone di riascoltare gli audio della Scuola della Parola 1983-1984: riflessioni a partire dal Salmo 50 (51), che Martini volle porre sotto il titolo “Cammino di riconciliazione”. Le ragioni per cui ha scelto quel tema sono diverse: la conclusione dell’anno santo della Redenzione proclamato da Giovanni Paolo II; il sinodo mondiale dei vescovi del 1983 su “Riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa”; la discussione in atto in quegli anni sulla conclusione della stagione del terrorismo.
Martini pone una riflessione che porta a “renderci maggiormente attenti e responsabili circa i problemi della riconciliazione umana e cosmica”, perché “non ci può essere una vera, duratura, stabile riconciliazione sociale e politica tra gli uomini, i popoli, le nazioni, senza conversione del cuore”. Parole che appaiono ancora attuali e particolarmente indovinate a chiedere e a concedere il perdono per il tempo che stiamo vivendo, segnato da conflitti, polarizzazioni e resistenza. 
Il cammino di riconciliazione proposto da Martini è un vero e proprio itinerario penitenziale, “perché la conversione del cuore non avviene in modo casuale, ma secondo il susseguirsi di precise tappe”: il riconoscimento della situazione, il dolore dei peccati, la supplica, la confessione dei peccati, la penitenza e la testimonianza della misericordia.

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

1. Il punto di partenza [Sal 50,1-4]

Il Salmo 50 (51) è il salmo che ha accompagnato le preghiere, le lacrime, le sofferenze di tanti uomini e di tante donne che vi hanno trovato conforto e chiarezza nei momenti oscuri e pesanti della loro vita.

I primi versi del salmo rivelano che il punto di partenza del cammino di conversione del cuore è l’iniziativa divina di misericordia: Dio è sempre il primo a dare la mano, il piatto della bilancia pende sempre dalla parte della sua bontà.

Primo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 3 novembre 1983

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

2. Il riconoscimento della situazione
[Sal 50,5-8]

Possiamo chiamare ‘esame di coscienza’ il riconoscimento della situazione: io riconosco la colpa, io ho peccato contro di te, io ho fatto quello che è male. Nel salmo, c’è l’io che riconosce e il Tu che è il punto focale: Dio, nella sua iniziativa di amore e di misericordia, proietta nell’oscurità della mia psiche la luce del suo progetto, aiutandomi a scoprire la verità di me stesso, ciò che sono chiamato a essere, ciò che posso essere con l’aiuto della sua grazia.

Secondo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 1 dicembre 1983

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

3. Il dolore dei peccati [Sal 50,6b]

Nel campo delle esperienze corporee, il dolore è la più inevitabile, la più evidente, la meno superficiale delle sensazioni: sento un dolore nel corpo, malgrado non lo voglia. Gli stessi dolori morali sono qualcosa di molto reale dentro di noi: a volte ci opprimono fino a toglierci il sonno. Cos’è dunque il dolore dei peccati che sembra avere poco in comune con la sensazione, tanto viva e presente, del dolore fisico e morale?

Terzo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 5 gennaio 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

4. La supplica [Sal 50,12-14]

Nella seconda parte del salmo si intuisce una supplica, un’invocazione, una grande preghiera: l’autentico grido di chi conosce Dio e impara a conoscere se stesso. La supplica domanda lo Spirito saldo, lo Spirito santo, lo Spirito generoso: un’invocazione dello Spirito perché scenda sulla persona che prega e la trasformi. “Crea in me, o Dio, un cuore puro […] rendimi la gioia di essere salvato”. È la gioia della salvezza di Dio che mi accoglie, mi ama e mi salva.

Quarto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 2 febbraio 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

5. La confessione dei peccati [Sal 50,6a]

L’accusa dei peccati suscita sempre un senso di disagio e pone diverse domande. Tuttavia, l’esame di coscienza è il mettersi di fronte alla parola di Dio non come quadro etico di riferimento, ma come Parola che interpella, che rimprovera con quella forza d’amore che le è propria, per fare emergere la scintilla della salvezza e la possibilità di perdono.

Quinto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 1 marzo 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

6. La penitenza [Sal 50,21]

Il primo frutto dell’incontro penitenziale è la gioia, una gioia che deborda, trabocca intorno a noi e ci fa compiere con facilità azioni anche difficili a cui non ci saremmo mai decisi prima di avere ascoltato la parola di Gesù. Come posso aiutare a fare frutti degni di penitenza? Forse è il penitente, colui che ha instaurato un dialogo penitenziale che può suggerire come fare frutti degni di penitenza.

Sesto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 3 maggio 1984

Tempo di Quaresima
Dissensi e consensi tra fratelli

A partire dal vangelo di Matteo, 18,15-20 Martini guida la lectio divina sul tema del dissenso e del consenso tra fratelli. Un argomento molto attuale in questo tempo in cui ci interroghiamo sulle radici dei conflitti e sulle vie della pace.

Terzo quaresimale, Discorso alla Chiesa, duomo di Milano, 12 marzo 2002

DISSENSI E CONSENSI TRA FRATELLI

PRIMA PARTE

​Le comunità non sempre vanno d’accordo, Gesù stesso lo riconosce. Tuttavia, per camminare insieme sono necessari alcuni punti fermi. In questa prima parte Martini guida l’ascoltatore nella lectio anzitutto analizzando la struttura del testo di Matteo, poi illustrando paralleli in altri passi del Vangelo, infine mettendo in evidenza le parole chiave.

DISSENSI E CONSENSI TRA FRATELLI

SECONDA PARTE

​Nella seconda parte della lectio Martini affronta i temi centrali del Vangelo di Matteo, primo tra tutti l’importanza della correzione fraterna. Martini pensa alle grandi contrapposizioni, cioè alle guerre e ai conflitti, ma anche alle nostre piccole comunità quotidiane, in famiglia, sul lavoro, in parrocchia. È Gesù stesso a chiederci di superare la paura del dialogo e la mancanza di fiducia per non cadere nelle logiche della contrapposizione e creare un clima veramente comunitario.

TEMPO DI PASQUA

MESSAGGIO PER LA PASQUA

Messaggio per la Pasqua, 21 aprile 1984

TEMPO DI PASQUA

OMELIA DI PASQUA – LA VITTORIA DEL RISORTO IN NOI

​Maria di Magdala di fronte al sepolcro vuoto piange la morte di Gesù, è tanto sconvolta da non vedere i segni della resurrezione. Dietro a questo pianto inconsolabile, intravediamo noi stessi, che crediamo nella resurrezione, ma facciamo fatica a trovare i segni del Risorto perché coltiviamo un’illusoria idea che tutto debba cambiare all’improvviso, e quando questo non avviene cadiamo nella delusione. Ma la vittoria del Risorto avviene in noi e, attraverso di noi, nella società. Noi diventiamo il principio di un mondo nuovo.

Omelia di Pasqua, Duomo di Milano 3 aprile 1983

TEMPO DI NATALE

OMELIA DI NATALE – IL PRESEPIO: SILENZIO E PAROLA

Il presepio è una scena senza parole, è un avvenimento che si svolge nel silenzio in cui nessuno parla.
Eppure, nel Vangelo di Luca, questa scena viene chiamata per tre volte in greco “parola” (anche se in italiano è tradotta in modi diversi). Il Natale infatti è un evento che parla e che offre una speranza per ciascuno di noi. Per noi che, come i pastori, aspettiamo un evento nella notte, per noi che, come Maria, attendiamo la nascita di un bambino, per noi che, come Giuseppe, cerchiamo una casa.

Omelia del giorno di Natale, Duomo di Milano 25 dicembre 1981

TEMPO DI NATALE

OMELIA DI NATALE – UN’ATTENZIONE NUOVA PER LA VITA DI OGNI GIORNO

Il brano della Natività del Vangelo di Luca non si apre con un elogio di Gesù, anzi di Gesù non si parla affatto in prima persona, eppure sarà l’eroe di tutto il resto della storia. Luca ci parla di altro: del viaggio di Maria e di Giuseppe, dei pastori. Però Gesù, fatto bambino, è nel cuore dei fatti. Martini si rivolge a tutti noi, chiamandoci ad essere personaggi di un presepe ideale che abbraccia l’universo, ad essere comparse intorno al Signore, comparse vive, attive, responsabili. Come i pastori che corrono a salutare Gesù, come Maria e Giuseppe che curano il bambino, Martini così ci invita ad essere protagonisti dell’azione evangelica del farsi prossimo a tutti coloro che vivono debolezze, povertà e fragilità attorno a noi.

Omelia di Natale, Duomo di Milano 25 dicembre 1986

TEMPO DI NATALE

OMELIA DI NATALE – IMPARIAMO AD ANDARE A BETLEMME

Nel buio di una notte oscura nasce un bambino, nasce Gesù salvatore. La parola si è fatta carne, debole e tremolante come la luce di una candela, debole come noi. Le guerre e gli odi non potranno oscurarla perché la luce vince le tenebre della morte con la vita, l’odio con l’amore, la menzogna con la verità.

L’invito che Martini ci rivolge è: andiamo a Betlemme! Impariamo, cioè, a trovare la luce di Dio là dove si si rende presente, nella realtà umile della nostra vita con tutte le sue contraddizioni e sofferenze, sotto tante apparenze sconcertanti, nel volto di tutte le persone che hanno bisogno di noi.

Omelia del giorno di Natale, Duomo di Milano 24 dicembre 2001

Tempo di Natale – I Profeti


Avvicinandosi al Natale, Martini presenta le storie di sei uomini che hanno messo Dio al centro della loro esistenza. I profeti erano persone comuni, timidi come Geremia o disobbedienti come Giona, ed hanno vissuto persecuzioni ed esili. Le loro vite raccontano di grande forza ma anche profonda debolezza. Ciascuno suscita un interrogativo che ci guida nella riflessione dell’oggi e una preghiera che ci accompagna verso il Natale.

Interventi dalla novena di Natale per la Federazione degli oratori milanesi, dicembre 1996

1° PUNTATA

I PROFETI – ELIA

Elia combatte contro le ingiustizie e contro gli idoli, contro tutto ciò che riteniamo erroneamente importante: per capire l’essenziale impariamo con Elia ad ascoltare in silenzio la parola di Dio.

2° PUNTATA

I PROFETI – ISAIA

Nei momenti difficili Isaia insegna a non perdere la speranza, ma piuttosto ad aver fiducia nella vicinanza di Dio e a non aver paura del futuro.

3° PUNTATA

I PROFETI – GIONA

Giona, profeta disobbediente, mostra che cambiare la nostra vita in meglio è sempre possibile; Dio infatti vuole salvare tutti e offre a tutti la possibilità del perdono e della conversione. In che cosa mi sento chiamato a cambiare in meglio la mia vita?

4° PUNTATA

I PROFETI – GEREMIA

Geremia, profeta timido, trova in Dio la forza per la sua missione. Dio riserva un compito a ciascuno di noi e ci offre la forza per portalo a termine, sta a noi capire a cosa siamo chiamati nella vita.

5° PUNTATA

I PROFETI – EZECHIELE

Ezechiele, vissuta una vita in esilio tra i pagani, non ha mai perso la speranza e la fiducia in Dio. Nell’ascolto della parola possiamo trovare forza e slancio per il futuro.

6° PUNTATA

I PROFETI – DANIELE

Daniele ci mostra come Dio non ci lasci mai soli. Dio, infatti, come ha accompagnato Daniele nelle sue difficoltà, così non ci abbandona e ci porta sempre nel palmo della sua mano.