SCUOLA DELLA PAROLA

MEDITAZIONE E PREGHIERA

Duomo di Milano, 6 novembre 1980. Più di duemila giovani si ritrovano nella cattedrale per ascoltare il loro vescovo, che raggiunge i cuori e le menti di quei ragazzi spiegando il metodo della lectio divina per leggere la Bibbia. Inizia così l’avventura della Scuola della Parola, una delle esperienze più innovative e affascinanti del ministero di Martini, che continuò senza interruzioni, anche se con modalità diverse, fino al 2002. I testi sono ora raccolti nel quarto volume dell’Opera omnia pubblicato da Bompiani nel 2018.

Alle varie edizioni della Scuola della Parola è dedicata questa sezione dei podcast, in cui ascoltare (o riascoltare) la voce di Martini che guida a leggere e pregare la Parola per ritrovare se stessi e orientare le proprie scelte di vita.

GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

Il capitolo 24 del libro di Giosuè
alla Scuola della Parola

1. La convocazione

2. La nostra storia: chiamati a libertà

3. La nostra storia: Dio ci ha dato una terra

4. La risposta: non vogliamo servire altri dèi

5. Scegliamo di servire il Signore

Nell’anno 1988-1989, l’arcivescovo Carlo Maria Martini orientò la Scuola della Parola alla preparazione di una grande assemblea rivolta ai giovani della diocesi di Milano. L’episodio biblico di riferimento era la convocazione delle tribù d’Israele a Sichem, narrata nel capitolo 24 del libro di Giosuè, e il rinnovamento dell’Alleanza. 

La Scuola della Parola iniziò il 3 novembre 1988 e continuò fino a marzo 1989, con meditazioni trasmesse via radio a gruppi di giovani riuniti in 25 parrocchie. Nel maggio 1989 al Palalido di Milano fu celebrata la grande assemblea giovanile conclusiva.

Nell’anno 1988-1989, l’arcivescovo Carlo Maria Martini orientò la Scuola della Parola alla preparazione di una grande assemblea rivolta ai giovani della diocesi di Milano. L’episodio biblico di riferimento era la convocazione delle tribù d’Israele a Sichem, narrata nel capitolo 24 del libro di Giosuè, e il rinnovamento dell’Alleanza. 

La Scuola della Parola iniziò il 3 novembre 1988 e continuò fino a marzo 1989, con meditazioni trasmesse via radio a gruppi di giovani riuniti in 25 parrocchie. Nel maggio 1989 al Palalido di Milano fu celebrata la grande assemblea giovanile conclusiva.

IL CAPITOLO 24 DEL LIBRO DI GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

1. La convocazione

Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele in Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che si presentarono davanti a Dio. (Gs, 24, 1)

Primo incontro della Scuola della Parola 1988/1989
Diffuso via radio, 3 novembre 1988

IL CAPITOLO 24 DEL LIBRO DI GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

2. La nostra storia: chiamati a libertà

Giosuè disse a tutto il popolo: “Dice il Signore, Dio d’Israele: ‘I vostri padri, come Terach padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono altri dèi. Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai a Esaù il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l’Egitto con i prodigi che feci in mezzo a esso; dopo vi feci uscire. Feci dunque uscire dall’Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mare Rosso. Quelli gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto’”. (Gs, 24, 2-7)

IL CAPITOLO 24 DEL LIBRO DI GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

3. La nostra storia: Dio ci ha dato una terra

Vi feci entrare nella terra degli Amorrei, che abitavano ad occidente del Giordano. Vi attaccarono, ma io li consegnai in mano vostra; voi prendeste possesso della loro terra e io li distrussi dinanzi a voi. In seguito Balak, figlio di Sippor, re di Moab, si levò e attaccò Israele. Mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse. Ma io non volli ascoltare Balaam ed egli dovette benedirvi. Così vi liberai dalle sue mani.
Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Ittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei, ma io li consegnai in mano vostra. Mandai i calabroni davanti a voi, per sgominare i due re amorrei non con la tua spada né con il tuo arco.Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato”.

(Gs, 24, 8-13)

IL CAPITOLO 24 DEL LIBRO DI GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

4. La risposta: non vogliamo servire altri dèi

Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore”.

(Gs, 24, 14-15)

IL CAPITOLO 24 DEL LIBRO DI GIOSUÈ ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

5. Scegliamo di servire il Signore

Il popolo rispose: “Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! 17Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio”.
Giosuè disse al popolo: “Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. 20Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà”.
Il popolo rispose a Giosuè: “No! Noi serviremo il Signore”.
Giosuè disse allora al popolo: “Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!”.
Risposero: “Siamo testimoni!”.
“Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d’Israele!”.
Il popolo rispose a Giosuè: “Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!”.
Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore.
Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: “Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio”.
Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.

(Gs, 24, 16-28)

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

Il salmo Miserere alla Scuola della Parola

1. Il punto di partenza [Sal 50,1-4]

2. Il riconoscimento della situazione [Sal 50,5-8]

3. Il dolore dei peccati [Sal 50,6b]

4. La supplica [Sal 50,12-14]

5. La confessione dei peccati [Sal 50,6a]

6. La penitenza [Sal 50,21]

7. Testimoniare la misericordia [Sal 50,15-17]

Vengono proposti qui gli audio della Scuola della Parola 1983-1984: riflessioni a partire dal Salmo 50 (51), che Martini volle porre sotto il titolo “Cammino di riconciliazione”. Le ragioni per cui aveva scelto quel tema erano diverse: la conclusione dell’anno santo della Redenzione proclamato da Giovanni Paolo II; il sinodo mondiale dei vescovi del 1983 su “Riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa”; la discussione in atto in quegli anni sulla conclusione della stagione del terrorismo.

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

1. Il punto di partenza [Sal 50,1-4]

Il Salmo 50 (51) è il salmo che ha accompagnato le preghiere, le lacrime, le sofferenze di tanti uomini e di tante donne che vi hanno trovato conforto e chiarezza nei momenti oscuri e pesanti della loro vita.

I primi versi del salmo rivelano che il punto di partenza del cammino di conversione del cuore è l’iniziativa divina di misericordia: Dio è sempre il primo a dare la mano, il piatto della bilancia pende sempre dalla parte della sua bontà.

Primo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 3 novembre 1983

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

2. Il riconoscimento della situazione
[Sal 50,5-8]

Possiamo chiamare ‘esame di coscienza’ il riconoscimento della situazione: io riconosco la colpa, io ho peccato contro di te, io ho fatto quello che è male. Nel salmo, c’è l’io che riconosce e il Tu che è il punto focale: Dio, nella sua iniziativa di amore e di misericordia, proietta nell’oscurità della mia psiche la luce del suo progetto, aiutandomi a scoprire la verità di me stesso, ciò che sono chiamato a essere, ciò che posso essere con l’aiuto della sua grazia.

Secondo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 1 dicembre 1983

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

3. Il dolore dei peccati [Sal 50,6b]

Nel campo delle esperienze corporee, il dolore è la più inevitabile, la più evidente, la meno superficiale delle sensazioni: sento un dolore nel corpo, malgrado non lo voglia. Gli stessi dolori morali sono qualcosa di molto reale dentro di noi: a volte ci opprimono fino a toglierci il sonno. Cos’è dunque il dolore dei peccati che sembra avere poco in comune con la sensazione, tanto viva e presente, del dolore fisico e morale?

Terzo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 5 gennaio 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

4. La supplica [Sal 50,12-14]

Nella seconda parte del salmo si intuisce una supplica, un’invocazione, una grande preghiera: l’autentico grido di chi conosce Dio e impara a conoscere se stesso. La supplica domanda lo Spirito saldo, lo Spirito santo, lo Spirito generoso: un’invocazione dello Spirito perché scenda sulla persona che prega e la trasformi. “Crea in me, o Dio, un cuore puro […] rendimi la gioia di essere salvato”. È la gioia della salvezza di Dio che mi accoglie, mi ama e mi salva.

Quarto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 2 febbraio 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

5. La confessione dei peccati [Sal 50,6a]

L’accusa dei peccati suscita sempre un senso di disagio e pone diverse domande. Tuttavia, l’esame di coscienza è il mettersi di fronte alla parola di Dio non come quadro etico di riferimento, ma come Parola che interpella, che rimprovera con quella forza d’amore che le è propria, per fare emergere la scintilla della salvezza e la possibilità di perdono.

Quinto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 1 marzo 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

6. La penitenza [Sal 50,21]

Il primo frutto dell’incontro penitenziale è la gioia, una gioia che deborda, trabocca intorno a noi e ci fa compiere con facilità azioni anche difficili a cui non ci saremmo mai decisi prima di avere ascoltato la parola di Gesù. Come posso aiutare a fare frutti degni di penitenza? Forse è il penitente, colui che ha instaurato un dialogo penitenziale che può suggerire come fare frutti degni di penitenza.

Sesto incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 3 maggio 1984

IL SALMO MISERERE ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

7. Testimoniare la misericordia [Sal 50,15-17]

Chi ha percorso un genuino cammino penitenziale, può aiutare altri a capire che c’è una via d’uscita: e non semplicemente una via d’uscita generica o stoica o eroica, ma una via d’uscita in cui Dio stesso viene incontro, in Gesù, come è venuto incontro a me. Testimoniare la misericordia vuol dire sapere perdonare, saper comprendere, saper capire, voler perdonare settanta volte sette.  

Settimo incontro della Scuola della Parola 1983-1984,
Duomo di Milano, 7 giugno 1984