Il 21 aprile scorso papa Francesco ci ha lasciati, per iniziare un nuovo cammino.

Nel corso dei dodici anni del suo pontificato, anche la Fondazione Martini lo ha incontrato in varie occasioni e in vario modo, di persona o attraverso le sue parole, idealmente intrecciando il suo magistero ecclesiale e pastorale con quello del suo stimato confratello, p. Carlo Maria Martini.

“La memoria dei padri è un atto di giustizia.
E Martini è stato un padre per tutta la Chiesa”

Questo fu il commento di papa Francesco, quando il 30 agosto del 2013, durante un’udienza privata, accolse lo staff dell’allora neonata Fondazione Carlo Maria Martini.

La Fondazione, nata per iniziativa della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù e dell’Arcidiocesi di Milano, chiese udienza al nuovo Pontefice per presentare il progetto di promozione, tutela e diffusione dell’eredità culturale, spirituale e pedagogica di Martini, e Francesco lo riconobbe per tutta la Chiesa come ‘padre’.

Quello fu il primo incontro ufficiale, ma negli anni successivi, altre volte i cammini di papa Francesco e della Fondazione si incrociarono. Di lì a poco fu direttamente coinvolto nel progetto dell’Opera Omnia.

“L’eredità che ci ha lasciato il cardinale Martini è un dono prezioso”

Nel 2015 Francesco scrisse la prefazione al volume dell’Opera Omnia dedicato a Le Cattedre dei non credenti. Il papa ricordava Martini come una guida capace di infondere speranza e stimolare la ricerca spirituale. Ne sottolineava tre tratti fondamentali: l’impegno per una Chiesa sinodale, attenta all’ascolto e al discernimento; il dialogo aperto con il mondo contemporaneo, in particolare con i non credenti; la profonda familiarità con la Parola di Dio, che Martini aveva saputo rendere accessibile a tutti, ispirando percorsi di crescita personale e comunitaria.

Francesco espresse gratitudine per il lavoro di raccolta delle opere di Martini, convinto che esse continueranno a offrire luce e orientamento per costruire un futuro più giusto e fraterno.

“Il vescovo deve sempre essere vicino al popolo di Dio,
perché da lì è uscito”

 

Nel 2022 venne coinvolto nella scrittura a quattro mani, per così dire, con il card. Martini, del volume edito da San Paolo, Il Vescovo, il Pastore. L’autorità nella Chiesa è sempre ‘al servizio’.

Del vescovo, scrisse a suo tempo il card. Martini, che ne fece il ritratto come “di un discepolo missionario, che condivide la vita con il popolo fedele di Dio, cercando di accendere il fuoco nel cuore del mondo. Il vescovo è colui che veglia, sostenendo con pazienza i processi attraverso i quali il Signore porta avanti la salvezza del suo popolo”.

Papa Francesco scelse invece di pennellare le sfumature del ‘pastore’ – “che deve sapere offrire riparo al suo gregge, rispetto al quale deve occupare posizioni ben precise: stare davanti, in mezzo e dietro” – figura tanto semplicemente, quanto efficacemente resa dall’immagine arcinota dei “pastori con l’odore delle pecore (e sorrisi di padri)”.

“Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del III millennio”

 

Questo è forse uno dei lasciti più significativi di papa Francesco alla Chiesa. Il percorso di riflessione sul ‘camminare insieme’, che dal 2021 ha coinvolto tutta la Chiesa, in quanto unico Popolo di Dio – quello stesso a cui chiese la benedizione la sera del 13 marzo 2013 –, di cui anche i vescovi, i cardinali e il papa stesso fanno parte.

Una dinamica già presente nella proposta vissuta negli anni 1993-1995 dalla diocesi ambrosiana per iniziativa del card. Martini, che sognava “una Chiesa libera dai poteri di questo mondo, capace di procedere per la sua strada, di dare spazio alle persone” (Sciogliere il cuore. Per essere Chiesa secondo il Vangelo, CA). Una prospettiva spesso invocata anche da papa Francesco con quel “todos, todos, todos” a cui in questi anni ci ha continuamente richiamato.

Nel 2023, nel pieno del Sinodo universale, in una pausa dei lavori della Sessione di ottobre, p. Carlo Casalone e p. Giacomo Costa – insieme a S. E. Mons. Franco Giulio Brambilla autore della prefazione -, a nome della Fondazione Martini, portarono in dono a papa Francesco l’ultimo volume dell’Opera Omnia, allora fresco di stampa, intitolato proprio Il cammino di un popolo. Ci piace immaginare che sia una specie di ‘tappa finale’ del tragitto percorso insieme.

Ciao Francesco. E grazie

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